“Dopo 16 anni dall’inizio della campagna Democracy Under Pressure della JEF Europe, è ancora tempo di scendere in piazza. La GFE, insieme alle sezioni federaliste di tutta Europa, continua a mobilitarsi per coloro che sono messi a tacere da autoritarismi e dittature. Il federalismo europeo e mondiale è un orizzonte di speranza e un progetto per rendere possibile il futuro della democrazia.” afferma Matteo Gori, Segretario della Gioventù Federalista Europea.
Democracy Under Pressure porta nelle piazze, dal 18 al 25 marzo, le storie delle violazioni allo stato di diritto e alla democrazia, condanna ogni forma di autoritarismo e sostiene coloro che sono in prima linea nella lotta per la libertà.
Insieme a organizzazioni e attivisti di tutti gli schieramenti, con la collaborazione del Consiglio europeo delle Municipalità e delle Regioni, i giovani federalisti dedicano ogni anno una settimana del loro impegno volontario a sensibilizzare i cittadini europei sulle violazioni dello stato di diritto in corso. La mobilitazione diventa ancora più importante nel drammatico scenario attuale, con la guerra che è tornata a scuotere il vecchio continente. Putin ha colpito deliberatamente un Paese che guardava all’Unione europea come possibile comunità di appartenenza: una società libera, plurale, aperta e democratica. “Per questo siamo vicini a tutte le opposizioni democratiche in Russia e in Bielorussia, ma anche in Polonia e in Ungheria. Un attacco allo stato di diritto in un paese è un attacco a tutti. Le conseguenze dei regimi autoritari sono sotto i nostri occhi: l’aggressione dell’Ucraina è una minaccia per tutte le democrazie europee.” continua Gianluca Bonato, Presidente della Gioventù Federalista Europea.
Non ci può essere pace senza democrazia e nessuna democrazia senza pace. Oggi è tempo di un momento costituente, che fondi le basi della federazione europea per garantire la democrazia e i diritti fondamentali in Europa e nel mondo. Solo con delle istituzioni democratiche sovranazionali potremo davvero governare le sfide della globalizzazione senza incorrere nei rischi di una nuova militarizzazione della società o di un ritorno alle relazioni di potenza tra Stati.
Ora è il momento di difendere e sostenere la pace, la democrazia e lo stato di diritto in Europa. Mai come quest’anno la posta in gioco è così alta.
Roma, 21 marzo 2022