Non esiste futuro se non si tutela la pace
Dichiarazione congiunta, 01.03.2022
Quello che sta succedendo in Ucraina deve preoccupare tutti noi, perché non è in pericolo solo l’indipendenza di un singolo paese, ma la pace in Europa e nel mondo.
Con questa nuova invasione è stato messo in discussione un modello di istituzionalizzazione dei conflitti fondato sul consolidamento del multilateralismo nelle relazioni internazionali.
Attaccando l’Ucraina, la Russia non persegue solo interessi geopolitici ma vuole colpire un Paese che guarda all’Europa come riferimento e come possibile comunità di appartenenza. La minaccia maggiore per Putin è proprio che la via verso una società libera, plurale, aperta e democratica è non solo auspicabile, ma anche percorribile da chiunque.
Siamo fermamente convinti che oggi, come ieri, occorra impegnarsi per garantire la prevalenza del diritto sulla violenza e sull’anarchia internazionale. L’obiettivo di tutti gli attori globali, vicini e lontani dal conflitto, deve essere una immediata de-escalation e il massimo sostegno alla resistenza Ucraina e ai cittadini in fuga. È fondamentale una risposta univoca a livello europeo sulle misure necessarie a contrastare la Russia sul piano economico, prevedendo meccanismi di solidarietà per gli Stati più esposti.
Ma questo non basta. L’Unione Europea non può continuare ad essere un attore passivo, deve diventare un interlocutore credibile, capace di farsi ascoltare indipendentemente dagli Stati Uniti.
Gli Stati europei non possono più vivere inutili illusioni di grandezza e devono adoperarsi per avere una difesa comune e un’autonomia strategica a livello europeo sul piano energetico e industriale. È fondamentale che questa emergenza apra le porte ad un potere europeo in materia di politica estera, legato ad una vera unione politica federale.
In un momento storico in cui stiamo discutendo del futuro dell’Unione non c’è dubbio che la garanzia della pace nel mondo sia una priorità. La Conferenza sul Futuro dell’Europa allora deve diventare l’occasione per cambiare i Trattati in senso costituente e rendere l’Unione all’altezza delle sfide cruciali che il mondo le pone davanti. Non c’è più tempo da perdere, l’unione dell’Europa deve diventare la bussola per orientare il nostro futuro.
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